12 agosto 2014

Mostra di fumetti a Mantova - Comics e Games

Venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 febbraio 2011, presso il Palabam di Mantova, ha avuto luogo la 6° edizione di Mantova Comics & Games, il festival internazionale di fumetti, giochi, videogiochi, animazione e cosplay .
Protagonista di questo evento è stato il fumetto comico.
Da sempre considerata la fiera degli autori, sono stati ospiti del Palabam alcuni tra i più importanti personaggi del mondo dei fumetti: Salvador Larroca, Jock, Marco Checchetto e Alessandro Vitti, Mark Doyle, Giuseppe Camuncoli, Gabriele Dell’Otto, Simone Bianchi, Paolo Barbieri, Riccardo Burchielli e tanti altri.
Era presente anche il gotha internazionale dell’editoria: Mark Doyle, che oltre ad essere un dei più importanti editori del colosso americano DC/Vertigo (ha curato successi del calibro di DMZ, Northlanders, Manhunter ed Hellblazer) è anche stato l’editor di Stephen King per American Vampire, i rappresentanti delle case editrici Sergio Bonelli Editore, Panini Comics, GP Publishing Planeta DeAgostini, Star Comics, Edizioni BD e J-Pop.
Mantova Comics And Games 2011 è stato un appuntamento indimenticabile per gli appassionati di card games, giochi di ruolo, videogiochi e miniature. Il programma era ricco di eventi e tornei tra i quali i tornei ufficiali di Magic the Gathering (PTQ, con qualificazione per Nagoya) e di molti altri giochi di carte. Per tutta la durata della manifestazione sono stati presentati i più famosi giochi da tavolo delle più importanti associazioni ludiche italiane.


I protagonisti:
Salvador Larroca è uno dei più famosi disegnatori spagnoli, noto soprattutto per il suo lavoro sul mondo mutante della Marvel.
Jock, prestigioso disegnatore inglese, dopo aver iniziato la sua carriera su 2000 AD, ha ottenuti molteplici riconoscimenti per Vertigo The Losers.
Marco Checchetto, oltre ad aver realizzato il manifesto della fiera lavora su Amazing Spiderman e Daredevil.
Giuseppe Palumbo, è un autore capace di accontentare tutti gli amanti del fumetto, dai sostenitori di Diabolik a quelli di Cut, realizzato per la casa editrice giapponese Kodansha.
Alessandro Vitti, è un autore che lavora all’estero, dove ha realizzato successi come X-Campus e Secret Warrior (Marvel Comics), e in Italia, per la casa editrice Sergio Bonelli Editore, sulle pagine di Brendon.
Riccardo Bruchielli, si è fatto conoscere dal pubblico italiano grazie alle graffianti tavole di John Doe, serie creata da Roberto Recchioni e Lorenzo Batoli, edita dalla casa editrice Eura, e si è fatto conoscere in tutto il mondo grazie capolavoro Vertigo DMZ.
Roberto Recchioni, grande sceneggiatore e disegnatore, creatore di John Doe e Detective Dante insieme a Lorenzo Bartoli, attualmente collabora con la Sergio Bonelli Editore in veste di sceneggiatore di Dylan Dog. Ha lavorato anche con Disney, Panini, Bonelli, Eura Editoriale, StarShop, Comic Art, Rizzoli, Magic Press, Astorina, e per l’americana Heavy Metal.

Mostra di fumetti BilBOlBul


Dialogo tra fumetti e letteratura al festival bolognese.


Si è svolta dal 2 al 6 marzo 2011 a Bologna la quinta edizione di BilBOlBul, la grande rassegna dedicata al mondo dei fumetti, curata dall’associazione culturale Hamelin.

La rassegna dedica una grande retrospettiva a un maestro del fumetto contemporaneo, José Muñoz. Uno dei focus dell’edizione è il dialogo tra fumetto e letteratura nell’ambito del quale sono previsti gli incontri con Igort su Chandler e con Davide Toffolo su Pasolini.
«La graphic novel sarà importante anche per definire alcuni dei problemi legati all'e-book, come la questione del diritto d'autore» spiega Edo Chieregato, dell'associazione culturale Hamelin. Chieregato cita tra gli anticipatori Pratt, Crepax, «Il poema a fumetti» di Dino Buzzati.
Proibito illustrare è la parola d'ordine di Igort (anche lui tra i 150 artisti presenti a BilBOlbul 2011), uno dei maestri del fumetto italiano che con Parola di Chandler (l'antologia delle lettere dello scrittore pubblicata da quella Coconino Press di cui Igort è direttore editoriale) ha lanciato la sfida di «riportare alla luce i grandi testi della narrativa, attraverso la doppia dimensione delle parole e delle immagini».

«La graphic novel - spiega - è un modo senza trucchi e senza scorciatoie per ritrovare capolavori dimenticati». Ci vogliono sei pagine di una graphic novel, di un romanzo a fumetti cioè, per farne una di una storia scritta. Sognando di far diventare fumetto certe piccole storie noir di Jim Thompson, Igort guarda a Chandler e Hammett , alle foto di Wegee e ai quadri di Hopper.
Ad affascinare Davide Toffolo (disegnatore e musicista) è stato invece «il metodo sempre critico verso la realtà di Pasolini» a cui ha dedicato appunto la sua graphic novel (Pasolini, Coconino Press). Nei fumetti di Toffolo ci sono anche altre suggestioni: dal Calvino di Palomar (per Il re bianco) alle tavole di Magnus (non tanto quelle di Alan Ford, quanto piuttosto quelle dello Sconosciuto).

Le Mostre
Ma BilBOlbul celebra stavolta soprattutto un maestro come l'argentino José Muñoz e una «giovane» come l'italiana Vanna Vinci. A loro sono dedicate due grandi mostre allestite al Museo archeologico (in tutta Bologna saranno 37 le esposizioni, suddivise in 52 spazi).
«Come la vita...» descriva il mondo del detective Alack Sinner (concepito da Muñoz con Carlos Sampayo) e dei suoi «grandi predecessori» (Sam Spade, Philip Marlowe e così via). Muñoz annuncia che presto si dedicherà allo Straniero di Camus e rivela la sua passione segreta: «Illustrare un dizionario, per raccontare le storie delle parole».
Anche nel lavoro «analitico e selvaggio» di Vanna Vinci, la sua mostra è «Sulla soglia» si ritrovano numerosi rimandi letterari (Henry Miller, Lussu e Slataper, soprattutto per il personaggio di Aida) oltre a quelli prettamente visivi (specie per il recente Gatti neri, cani bianchi, Kappa edizioni) a cominciare dalla Monica Vitti de L'Avventura. I suoi sogni? «Illustrare Scott Fitzgerald e magari un saggio».
C’è un futuro per la graphic novel al tempo dell'ebook? «Forse è quello indicato da David Hockney, che le sue ultime opere le ha realizzate direttamente sull'iPad».

16 aprile 2014

Andrea Pazienza da Zanardi a Pert




Andrea Pazienza è divenuto un mito, morto prematuramente nel 1988, il disegnatore eclettico-sfaticato, ha avuto una vetrina degna per le sue opere, oltre cento tavole, da Pentothal a Zanardi, da Pompeo a Pert, sono state esposte al Museo Luzzati nel Porto Antico genovese. La mostra è stata anche l'occasione per mettere ordine nella sua vulcanica produzione dal 1988 quando ha esordito con Pentothal al 1988.

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